E’ noto, ed è già stato da lungo tempo osservato nell’ambito degli studi al medioplatonismo, che la formulazione di una demonologia particolarmente sviluppata e articolata aveva lo scopo, più o meno esplicitamente dichiarato, di mediare l’enorme spazio che la tendenza al trascendente lasciava tra la divinità somma e l’uomo: quanto più al filosofia (o comunque la cultura) dell’età imperiale allontanavano la divinità dall’uomo, tanto più l’uomo sentiva la necessità di colmare, ameno in parte, questo iato, ricorrendo ad una serie di divinità intermedie. Questa sensibilità appare forte e pronunciata anche al di fuori delle scuola filosofiche in senso stretto. Pertanto nella cultura tardoantica si diffonde un teismo, che solo in parte possiamo definire platonico; accanto al dio sommo si mantengono in vita gli déi inferiori che possiamo più o meno esattamente identificare con gli déi della tradizione o gli déi locali, e sempre di più si diffonde la credenza nei demoni.

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